La nostra storia

Nel 1938 cinque uomini fondarono Cantina Puianello. Successivamente, si unirono al progetto iniziale nuove famiglie, ispirando valori poi condivisi dalle nuove generazioni.

Da allora, il nostro statuto stabilisce ancora che solo le uve conferite dai soci possano essere impiegate nella trasformazione del vino, in un raro esempio di valorizzazione del territorio che da Scandiano sale verso Canossa.

Fondazione

Ristrutturazione

Ampliamento

La Grancontessa Matilde di Canossa è una delle figure più importanti del Medioevo italiano: vissuta in un periodo di continue battaglie, di intrighi e scomuniche, seppe dimostrare una forza straordinaria, sopportando anche grandi dolori e umiliazioni, mostrando un’ innata attitudine al comando.

Fu incoronata presso il Castello di Bianello a
Quattro Castella (Reggio Emilia) dall’ imperatore
Enrico V nel 1111, con il titolo di  Vicaria Imperiale d’ Italia.

 

Territorio

“Coltivare le migliori colline reggiane”

Con questo pensiero sono state scritte le prime pagine della nostra storia. Al riparo dal clima umido e dalle frequenti nebbie, tipiche della pianura emiliana, ancora oggi le nostre colline offrono un micro-clima privilegiato, ventilato e con una buona escursione termica. Cresciuti su terreni calcarei e tendenzialmente argillosi, i nostri vigneti seguono prevalentemente il sistema di allevamento a controspalliera, con fili di contenimento vegetativo, abbinando il sistema di potatura a Guyot.

Vitigni riscoperti

Spergola

La Spergola è un vitigno tipico della zona che da Scandiano sale a Canossa, che trova il suo habitat ideale nei terreni argillosi e ricchi di gesso e ha una buona resistenza alla siccità.

Il vitigno Spergola consente di ottenere un vino bianco che nella sua versione frizzante o spumante presenta un colore giallo paglierino scarico, con tenui riflessi verdolini, un delicato profumo di fiori e mela verde e un gusto fragrante e dotato di buona acidità.

Le prime testimonianze scritte relative al vitigno Spergola risalgono al XV secolo, quando fu citato da Bianca Cappello, Granduchessa di Toscana.

Si tratta quindi di un vitigno autoctono molto antico, che per molto tempo è stato confuso con il Sauvignon. Nel 2000 un’analisi sul DNA di questo vitigno ha dimostrato definitivamente la diversità genetica rispetto al Sauvignon, consentendo la registrazione della Spergola nel Catalogo Nazionale delle Varietà della Vite e quindi l’inserimento nella DOC Colli di Scandiano e Canossa.

Lambrusco Montericco

Una varietà che prende il suo nome da Montericco, una frazione del comune di Albinea, in provincia di Reggio Emilia.

Questo luogo gode di un particolare microclima, temperato rispetto alle colline circostanti, grazie al quale primeggiano le colture frutticole, vitivinicole e le pregiate produzioni che ne derivano.

La denominazione fa parte della Doc “Reggiano”. Il Lambrusco di Montericco è un vino rosso frizzante di colore rubino intenso, fresco e poco alcolico.

Malvasia di Candia

La Malvasia di Candia è un vitigno bianco di origine antica. Nella sua variante aromatica è straordinariamente diffuso in Emilia, nelle provincie di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, dove viene spesso considerata come l’equivalente bianco del Lambrusco.

La sua ricca aromaticità riesce ad esprimersi ottimamente sia nelle versioni ferme che mosse, spumantizzate o rifermentate in bottiglia, raggiungendo l’apice dell’intensità nelle interpretazioni passite o da vendemmia tardiva.

Malbo Gentile

Il Malbo Gentile è un vitigno a bacca rossa coltivato da secoli nella nostra Provincia.

Il vino che si ottiene ha un carattere aggressivo, è tannico, robusto, pieno di ardore e austerità, ed è sempre stato usato come uva da taglio per dare forza ai nostri Lambruschi.

Il colore è viola, con gli anni tende al rubino e poi al mattone, ma è denso e coloratissimo. Al palato è vigoroso, con un buon equilibrio tra acidità e calore. 

 

Cabernet Sauvignon

Vinificato in purezza, il Cabernet Sauvignon da origine ad un vino di colore rosso rubino molto intenso spesso impenetrabile, con sfumature violacee, quasi blu.

É un vitigno decisamente esuberante e con aromi di forte identità. Ha un naso complesso con caratteristiche che ricordano innanzitutto aromi di frutti a polpa rossa e scura come i mirtilli, l’amarena, la prugna, la mora ed il ribes nero, ma anche tracce di sottobosco come muschio e rocce.

L’affinamento in legno del Cabernet Sauvignon permette un’evoluzione degli aromi verso ammalianti note terziarie, balsamiche e speziate, come l’eucalipto, la menta, il tabacco, il caffè tostato ed il cacao amaro.

Lambrusco Marani

Il Lambrusco Marani è uno dei tanti vitigni a bacca rossa della famiglia delle vitis labrusche, che non è da confondere con la varietà americana, ma piuttosto da esserlo associato a vitigni selvatici europei, in particolare appenninici, presenti nell’Emilia loro patria di origine e diffusione.

Qui viene utilizzato insieme agli altri sottotipi di Lambrusco, per dare vita al famoso vino emiliano, spesso frizzante, prodotto soprattutto nelle
province di Parma, Modena e Reggio Emilia.

Lambrusco Maestri

Il Lambrusco Maestri presenta una forma dell’acino cilindrica, con grappoli alati di media densità. Anche gli acini sono di media grandezza, sferici e con bucce leggermente acide, che lo rendono eccellente nella produzione di vino frizzante.

Il vitigno si fa apprezzare per l’ottimo vigore e persistenza, oltre che per la sua
adattabilità a quasi tutte le condizioni climatiche della penisola.

Preferisce climi freschi, ventosi e umidi come le zone delle prime colline reggiane, ma non soffre eccessivamente nelle zone più aride. La maturazione è tardiva, non ci sono particolari problemi di malattie.

Tradizione e innovazione

Alla cura dei vigneti, tra pendii e declivi, si aggiungono oggi metodi di vinificazione rigorosi e nuove tecnologie, che contribuiscono a creare la qualità e lo stile dei nostri vini.